[Avviso spoiler]


C’è un episodio di Squid Game in cui i concorrenti devono superare un ponte formato da lastre, alcune fragili altre di vetro temperato


Se sbagli, precipiti nel vuoto.


Leggere può essere un po’ così. Puoi capitare su una lastra poco resistente, fatta male, che non ti sostiene, sbagli a scegliere e cadi giù. Per qualcuno senza possibilità di risalita.
Qualcuno, come in Squid Game, se ha una certa esperienza, sa riconoscere una lastra buona a occhio nudo o dal “rumore” che genera. Sa consigliare, creare percorsi e condurre alla fine del tragitto.


Lo ripeto ogni anno.
È la mia livella.

Pasolini per me significa l’amore per i libri. Significa “Una vita Violenta” letto per la prima volta al quarto anno di liceo.
Il professore di filosofia, Giovanni Schiavone, ci fece un corso di lettura pomeridiano.
Leggiucchiavo, sì, ma poca roba. Qualche Dan Brown o giù di lì.
Pasolini fu il primo vero libro letto con amore, la prima lastra resistente, pura, dura, rumorosa.
Da allora, accumulo libri su libri, testi su testi e mi sembra sempre di non aver mai raggiunto la fine del ponte.

Ed è bene così..

Da quei pomeriggi di quasi 20 anni fa io sono i libri che respiro, sfoglio, mangio e respiro.

Grazie a vetrai di professione,
a chi costruisce lastre
e a chi insegna come riconoscerne la resistenza.

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