Chiariamo questa cosa:

i social non sono un micromondo, o un luogo irreale dove tutte le persone mettono like e cuoricini, o facce arrabbiate e basta.

semmai, “per strada”, le persone si comportano in maniera più oculata, perché hanno uno schermo, una distanza, e quindi possono essere più o meno libere di dirti quello che pensano, magari di aprirsi, o anche semplicemente di lanciare la petrella e nascondere la manella.

Ma se potessero darti un pugno in faccia, senza conseguenze, lo farebbero, stanne certo.

I social amplificano e, a maggior ragione, più che un micromondo irreale, fanno da lente di ingrandimento, mostrandoci per ciò che realmente siamo se non avessimo il filtro del quotidiano dove, alla fine, realmente gli occhi sono peggio delle scuppette.

E però sono un bene. I social intendo.

Perché, forse, per la prima volta, l’elites, o chi per essa, ha finalmente la possibilità di capire come può essere certe volte l’uomo. E come intervenire.

A dircela francamente tutta, Doestoveskij e Céline, per esempio, ci avevano già avvisati ma non tutti si fidano degli scrittori buoni.

E però si può si può educare.

I morti per incidenti stradali, nel corso degli anni è diminuito. Dagli 11025 del 1970 ai 3428 dello scorso anno.

E sì, sicuramente è cambiato il mezzo, più sicuro, ma anche le leggi che limitano certe cazzate irresponsabili hanno contribuito a un risultato simile. Così come è servita e serve tanto una forte campagna di pubblica sensibilizzazione.

Ché se in macchina decidi di fare il coglione, la paghi cara.

Non solo con la vita.

Perché quando uno condivide le cose zozze che fa a letto, per stronziare il partner, non è perché è colpa di internet.
Se non era internet, la chiavica sarebbe stato chiavica ugualmente e invece di telegram sarebbe andato a raccontare tutto a tutti.

E, si sa, anche senza internet, le voci d’un paesino, anche se non brillano certo in iniziativa, sanno essere veloci in fatto di ingiuria e invettiva.

I social non sono un mondo irreale.
Tutto ciò che si fa qui sopra si ripercuote nella vita carnale e viceversa.

Quando avremmo capito questo, saremmo finalmente capaci di proteggerti dalle cazzate.

E, fatemelo dire, da coglioni.

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