“Migliore testo teatrale, sceneggiatura cinematografica e scrittura seriale di fiction televisive” nella sezione Autore emergente (ex equo con Francesco Niglio)

«Di cosa sono fatti i testi teatrali ben riusciti? Di forma e contenuto. Ovviamente la loro efficacia consiste, secondo una regola codificata da Pirandello in poi, nella perfetta compenetrazione e sinergia di questi due elementi costitutivi, cioè quando la materia teatrale si presenta convincente, l’opera può dirsi riuscita: vale a dire capace di generare interesse e quindi di assumere rilievo ed importanza sul piano dell’impegno culturale.

È il caso di “Atti mancati in tre atti” di Francesco Amoruso, un testo che affronta complesse dinamiche, ponendoci di fronte a tre storie ovvero a tre atti “non sense con senso”, come afferma lo stesso autore.

Il primo, “Pezzente sagliute” si svolge a Pompei, prima dell’eruzione vesuviana del 79 d.C. Il secondo “Attanti al lupo” dove uno scrittore parla a un personaggio che non gli risponde e infine il terzo “anima mia” in cui il luogo spazio il tempo verranno rivelati solo alla fine.

Si tratta di tre quadri che ricordano lo stile e l’approccio generale di Raffaele Viviani e nei quali vengono toccate sfere tematiche molto forti e diversificate fra di loro.

Il procedimento drammaturgico risulta suggestivo attivo e dinamico, la modalità di scrittura appare espressa in maniera originale in linguaggio spesso irridente ed esuberante ma estremamente comunicativo dal quale si possono trarre diversi momenti di felice fruizione»

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