La scemità di Salvini di bussare al citofono per chiedere se il tunisino nel palazzo fosse spacciatore (che è un po’ come se uno andasse a casa di uno a caso e chiedere “scusi, ma lei è – domanda a caso – ha rubato 49 milioni d’euro?”), mi ha fatto ricordare quella forma di stalkeraggio ossessivo di inizio anni 2000, quando internet ancora non era in mano a tutti (scemuniti over 40 e non), per organizzare un sabato sera, una partitella con gli amici, oppure una semplice asta del fantacalcio, dovevi stare ore e ore e ore al telefono.

Della serie “e se l’organizzazione del sabato sera, non fosse il sabato sera stesso?”.

Io ero quello che chiamava tutti.

Non potevi inviare whatsapp.

Non potevi stare a inviare sms a tutti, ché ancora non c’erano promozioni tali da poterne inviare a centinaia e, ad ogni modo, lo spazio di testo era poco e scriversi con abbreviazioni del tipo “Psql h dtt k sbt vrrbb ndr l cntr strc” rischiava embolie e incomprensioni tali da dichiarare inconsapevolmente e simultaneamente guerra a Pozzuoli e Afragola.

E quindi chiama a Pasquale, chiama a Maria, chiama a Tonino, metti d’accordo Pasquale, Maria e Tonino. Organizza i passaggi, perché tu, nel 2000, eri ancora minorenne, non tenevi il motorino e stavi in un paese di provincia del cazzo che non sarebbe stata collegata col mondo nel 2020, figurati quando intorno ancora era tutto campagne e feste padronali.

Alle 20:00, mentre tutti erano docciati, profumati e pronti alle sfilate, tu stavi ancora cercando di convincere Alessandro ad uscire che non faceva niente che era allergico ai latticini, ci pensavi tu a stare attento che non ci fossero formaggi nel suo panino.

Le loro mamme e i loro papà erano arrivati a schifarmi.
“Pronto, c’è Tonino, sono Francesco”.
Nemmeno mi salutavano più.
“Pasqua’, Pasqua’, vedi che è Francesco”.
“Ma non potete organizzarvi il giorno prima. Qua il pomeriggio riposiamo”.

Li sfinivo.

Le cose non sarebbero cambiate nel 2006. Patentato e con una macchina ti toccava organizzare la serata, come e chi andare a prendere, che giri fare, andata e ritorno.

E però, quando riempivi il locale, vedevi il campo pieno di gente che, se non era per te, manco si sarebbe conosciuta, eri quasi contento come Salvini che si fa votare contro dai suoi stessi compagni per far partire l’indagine e apparire come martire agli occhi dei propri fanZ.

in fede

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