“è come per la musica: il fatto che adesso si ascolti in mp3, un formato compresso di qualità a dir poco scarsa, e attraverso le asse del pc o dalle cuffiette del cellulare, non è progresso, è degenerazione. Progresso sarebbe, invece, ascoltarla in qualità superiore e più comodamente; ma se dici una cosa del genere sei un vecchio rottame che rimpiange i calepini e i tabarin con le sigaraje”.

 PAGINA 82

Essere degenerati è accettare tutto questo e arrabbiarsi se qualcuno prova a mostrarci una prospettiva alternativa che, al 99,99 % è decisamente la migliore o, per dirla con le parole di De Silva, più conveniente. 

“A un certo punto a tutti è parso, come era successo per il sapersi vendere, che scendere a compromessi  fosse una cosa buona a prescindere. A prescindere da ciò che ti toccava fare per scendere, appunto, a compromessi. […] Però, a un certo punto, l’arte del compromesso, intesa come cedere una generosa fetta di culo al potente di turno, che peraltro non ne ha nemmeno bisogno, è diventata obbligatoria e, il che è anche peggio, di moda: perché una cosa è se ti obbligano i bravi di Don Rodrigo, che quelli sono armati e incazzassi, un’altra e se ti fai condizionare dallo sguardo di disapprovazione della vicina di casa”.

PAG 77

De Silva non esclude il compromesso. L’importante è che, il compromesso, ci sia.
Altrimenti, se si cala il capo senza trarre giovamento, di fatto, giustamente, il compromesso non c’è.
E quindi, non conviene.

“La dittatura delle parole ha un motivo preciso: funziona, eccome. Dopo un po’ la gente ci crede e comincia a ripetere a pappagallo, e anzi aggredisce chi non accetta il nuovo significato imbastardito […]”.

De Silva è furbo. Non dice chiaramente che si sbaglia ad accettare certi compromessi, o meglio lo dice, ma preferisce, di gran lunga, prendere il lettore con le buone, quasi con gentilezza, facendo notare – come dice a pagina 119 – che, fondamentalmente, chinare la testa e ottenere dei vantaggi non è una cosa che va bene a chi finge, è una cosa, invece, che riesce a chi è.

La favola del se abbassi la testa andrà tutto bene, è appunto, una favola, che in genere vi racconta chi la testa non la alzerebbe mai.

Tutto questo perché – e qui mi ripeto – il compromesso senza compromesso praticamente non è un compromesso. A che serve? Adattarsi a prescindere è fuori luogo, anacronistico, inopportuno.
Non c’è vittoria nel compromesso.

A questo punto è necessario chiedersi chi è il degenerato?

Il degenerato è quello che si adegua o, peggio ancora, si sente a suo agio, o peggio, trova normale un sistema che vede strapagati e acclamati coppie litiganti seduti su dei troni a far finta di corteggiarsi, mentre c’è gente con lauree e pubblicazioni, capuzzelle davvero brillanti, costretta a sgobbare in un centro commerciale, circondata da stronzi e degenerati, e tutto ciò per pochi euro, il giusto per mettere il piatto a tavola.

Il degenerato è chi arriva al punto di convincersi che studiare non è affatto importante, che è inutile seguire le proprie inclinazioni.

Ora, qual è la soluzione? Perché deve esserci un metodo per salvarsi da tutto questo o no? 

De Silva ce lo dice senza mezzi termini.
Bisogna comportarsi da guascone, tenere il capo aizzato, nonostante tutto, toccare con la nostra spada “Compromessi, Pregiudizi, la Viltà e la Stoltezza”, proprio come fa Cyrano De Bergerac: 

Io so che alfine sarò da voi disfatto;
ma non monta: io mi batto, io mi batto, io mi batto”.

[CYRANO DE BERGERAC – EDMOND ROSTAND ]

Ne l’ipotesi della Regina Rossa  in riferimento ad un sistema evolutivo, un continuo miglioramento dell’adattamento è necessario per le specie anche solo per mantenere l’adattamento relativo all’ambiente in cui esso si è evoluto ed evolve.
Insomma, se si vuole migliorare e/o resistere e/o evolversi per non degenerare, bisogna continuare a muoversi, come dice la Regina Rossa ad Alice in Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò di Lewis Caroll, dal quale è appunto tratto il concetto scientifico

«Ora, in questo luogo, come puoi vedere, ci vuole tutta la velocità di cui si dispone se si vuole rimanere nello stesso posto; se si vuole andare da qualche altra parte, si deve correre almeno due volte più veloce di così! »

L’ORIGINE PERDUTA- MICHAEL CRICHTON

Correre, lottare, nonostante tutto, nonostante o grazie a un naso brutto, bruttissimo; lottare nonostante la povertà. Difendersi con orgoglio e intelligenza, proprio come Cyrano.
Perché De Silva ci tiene molto a questa cosa, e ci insiste su, lo ripete senza mai stancarsi: a resistere, non si è mai perdenti, al massimo vinti, ma mai perdenti. 

De Silva consiglia, ma già il testo spinge a farlo, di leggere Cyrano De Bergerac (traduzione di Giobbe, come consiglia l’autore a più riprese. Amore verso il traduttore che si mostra in maniera commovente lungo tutto il testo), altrimenti non è possibile capire Degenerati; ma anche perché lo lo spoilera tutto quanto.  E a buon motivo.

Degenerati è sì un una guida su come difendersi dagli idioti ma è, certamente, anche una critica lucida e brillante al Cyrano di Rostand.

Comments are closed

Premi